A volte abbiamo bisogno di dover spostare su un'altra unità o in  una differente partizione il contenuto della cartella d'installazione di  un programma. Se spostassimo solo la cartella contenente  l'applicazione avremmo sicuramente dei problemi questo perchè all'atto del setup  della maggior parte delle applicazioni vengono aggiunti, nel registro di sistema, riferimenti alla specifica  cartella nella quale il programma è stato installato. Queste informazioni  vengono frequentemente utilizzate dal programma durante il suo  funzionamento e sono abbinate ad altre indicazioni simili  memorizzate in alcuni file di dati, spesso presenti nella cartella  d'installazione.
Come fare, quindi, per spostare un'intera  applicazione senza incorrere in malfunzionamenti, senza la necessità di  operare una disinstallazione ed una successiva nuova installazione, e  senza perdite di dati (ad esempio, informazioni relative alla  configurazione del programma)?
Prima di procedere sarebbe utile un ble back up per ripristinare tutto nel caso in cui si dovessero  incontrare difficoltà o malfunzionamenti.
Iniziamo ora con lo spostamento: questa operazione è effettuabile utilizzando l'interfaccia di Winzozz. Per effettuare  un'operazione di spostamento è necessario usare il tasto  destro del mouse mantenendolo sempre premuto per trascinare la cartella  selezionata dal percorso di origine a quello di destinazione. Per  completare l'operazione, si dovrà poi cliccare sulla voce Sposta qui.
Il  passo successivo consiste nel generare una giunzione tra directory: a partire da Windows Svista l'operazione è semplicissima: è  indispensabile aprire la finestra del prompt dei comandi con i diritti  amministrativi (pulsante Start in  basso a sinistra, digitare cmd,  cliccare con il tasto destro del mouse su cmd.exe e scegliere la voce Esegui come  amministratore)
Dopo aver confermato la scelta  mediante la pressione del pulsante Sì, si dovrà ricorrere al  comando mklink, in grado di  creare i cosiddetti collegamenti simbolici e giunzioni tra  directory.
Una giunzione tra  directory consente di richiedere al  sistema operativo di creare una sorta di redirect automatico delle  richieste dirette ai file presenti in tale directory verso la cartella di destinazione  specificta (la directory all'interno della quale sono realmente  memorizzati tutti i file e tutte le eventuali sottocartelle).
Usando  correttamente il comando mklink  si può quindi far credere a Windows che i file necessari per il corretto  funzionamento di un'applicazione siano tutti memorizzati nel percorso  originario quando in realtà non lo sono, essendo stati spostati altrove.
La  sintassi del comando mklink è  molto semplice:
mklink /J "cartella vecchia installazione" "cartella contenente i file spostati"
A questo punto il programma già dovrebbe funzionare.
N.B. Le giunzioni di directory possono fare  riferimento solamente a percorsi locali: non è quindi permesso "puntare"  a cartelle condivise in rete.
I link simbolici sono una  caratteristica offerta dal file system NTFS: sono quindi utilizzabili  non solo su Windows Svista e Windows 7 ma anche su Windows XP e Windows 2000.  Questi ultimi due sistemi operativi sono però sprovvisti del comando mklink che non può essere impiegato.
Se non abbiamo un S.O. successivo o uguale a Windows Svista possiamo usare Link Shell Extensions  (l'unico prerequisito è l'installazione delle librerie runtime Microsoft Visual C++)che è un software gratuito la cui prerogativa è la possibilità di  aggiungere al menù contestuale di Windows nuovi comandi per la creazione di "giunzioni di directory". Il programma è  utilizzabile su sistemi  operativi più datati quali Windows XP e Windows 2000.
Dopo aver  scaricato ed installato la versione adatta al sistema in uso (32 o 64  bit), si noterà la presenza di alcune voci aggiuntive nel menù  contestuale di Windows. In particolare, il comando Pick link source  permetterà di indicare la cartella contenente i file mentre scegliendo Drop  as è possibile generare una "giunzione tra directory" (Junction).
Sia  mklink che Link Shell  Extensions consentono di creare anche i cosiddetti collegamenti  simbolici ovvero particolari file che  non sono altro che un rimando ad una directory o ad un altro file. I  collegamenti simbolici vengono gestiti in maniera del tutto trasparente  dal file system e quindi dal sistema operativo che interpreta le  richiesta di accesso al collegamento così come se si trattasse del file o  della cartella cui il sym-link fa riferimento. Ovviamente il passaggio  intermedio aggiunto in forza dell'uso del collegamento simbolico ha un  costo in termini prestazionali: l'accesso al file è sicuramente più  lento rispetto ad un accesso fisico "diretto".
I collegamenti  simbolici sono molto versatili, più delle "giunzioni di directory"  perché possono puntare non solo a cartelle locali ma anche a directory  memorizzate su percorsi di rete.
fonte: IlSoftware.it 
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento